mercoledì 11 novembre 2015

Quando di perfetto cè solo la noia: Una famiglia quasi perfetta di Jane Shemilt

Libri noiosi e libri noiosissimi!
Prima puntata

Allora dunque, credo che sia doveroso fare una premessa:
Prima de “La ragazza del Treno”, io non avevo mai letto un thriller.
O forse si, ne avevo sicuramente letto qualcuno, ma diciamo che poi ero tornata alle mie solite cose: romanzi italiani, storie e cose così. Ma thriller no.
Poi è successo che come ho detto prima, mi è capitato in mano “la ragazza del treno” e da lì mi si è aperto un mondo.
Ora ho tutta la casa invasa da thriller. Un po’ come Pina di Fantozzi quando s innamora del panettiere e il Ragionier Ugo trova baguette e sfilatini pure nel cestello della lavastoviglie.



Roba che se cerchi il telecomando, devi spostare la pila dedicata a Donato Carrisi, e se per caso vuoi andare a coricarti in camera devi prima spostare i volumi di S. J Watson.

Detto questo purtroppo mi sono imbattuta in una lettura che ringrazio abbia la copertina rigida così riuscirò a schiacciare meglio le cimici.

Il libro in questione è questo:


Ecco, dunque non saprei nemmeno io da dove cominciare per raccontarvelo, ma ci provo.
Ce’ questa signora che fa la dottoressa, che già dalle prime righe si capisce che è una palla in culo, ops volevo dire noiosa, che vive in una bella villetta in Inghilterra, con un marito anch’egli medico e tre figli adolescenti.
La signora apre la narrazione con il suo stupore verso l insolito comportamento della figlia 15enne che ha iniziato a conciarsi come Malgiogio per andare a scuola.
Una sera la ragazzina esce per andare alla recita scolastica e non torna più a casa.
Che fine ha fatto? E’stata scritturata per il sequel di Pretty Woman e sta sculettando in Rodeo Drive con un mini abito sterchi e stivali al ginocchio?
Chissà! La mamma decide quindi d indagare sul passato della figlia.
Per prima cosa chiede alla migliore amica della figlia, che interrogata ne sa quanto ne sapevo io quando m’interrogavano di fisica alla lavagna.
Alchè decide di guardare negli effetti personali della figlia, dove trova un diario, ovviamente scritto criptografato dove non si capisce nulla.
Chiede ai fratelli, che manco a momenti sanno di avere una sorella. Insomma, collaborazione zero.
Gli editor della Shemilt a un certo punto devono averle detto che la trama andava un po’ inspessita, e lei sembra aver preso alla lettera il suggerimento. Aggiunge particolari noiosissimi, si mette a divagare con vicende inutili e noiose e non solo! Decide anche
  di narrare la storia con un terribile andirivieni temporale!quindi mentre due pagine prima stava ricordando cose successe 6 mesi fa, 3 pagine dopo torna al presente, e non si capisce se è tutto normale o al correttore di bozze son caduti i fogli x terra prima di consegnare in stampa!
L’unica cosa passabile è il finale che si , è inaspettato, ma purtroppo non si sposa assolutamente con la storia. Io non l ho trovato ben connesso, non cè, ripensandoci quel meccanismo mentale che t fa dire: ah già vero! Insomma, una noia mortale di 200 e fischia pagine per un libretto che potete si leggere, ma se lo trovate a metà della metà del prezzo.
Io come al solito l ho comprato usato su libraccio.it.



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